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19/04/14

Il bisogno di crocifiggere

Punta il dito il maestro arrabbiato.
E' arrabbiato con me e mio figlio.
Ma sopratutto è arrabbiato con tutti i maschi del mondo.
Odia se stesso.
 Gira tutto.
Non è lui che ha fatto foto dei bambini durante una gita (vietato secondo la legge della privacy!) per metterli insieme ai teschi e scheletri alle quali ha fatto le foto al museo (vietato in quel museo fare foto!). 
Non è lui che ha detto a un bambino, adottato e con un fratello maggiore sofferente di gravi problemi di accettazione del fatto di essere stato abbandonato adottato, che è senza cervello. 
No, non era lui.
O meglio, se era questo insegnante a fare tutto questo...scherzava solo. 
I bambini lo sanno...
Tutti sanno come percepiscono ironia i bambini, no???

Invece era mio figlio che urlava parolacce contro di lui perché aveva sbagliato. 
Parolacce sono gravi...specialmente se dette da un bambino di nove anni...Non importa se ha ragione. Il bambino, si intende. Non importa se è una bambina "angelica" della comunità della zona che ha gonfiato le parole. Non importa.
Era anche il bambino adottato, senza cervello, che ha sbagliato. Urlando; ti ammazzo! 
Insomma! Come si permette un bambino piccolo e pidocchioso...anche se sofferente... a per fino sbattere la porta quando lascia la classe. 
Proprio senza cervello.

E poi come mi permetto IO a sottolineare che è l'insegnante che ha sbagliato... posso anche andarmene a casa mia...
Per lui; la Svezia...per me;...NON LO SO!

Li l'insegnante di classe lo blocca.
La signora(cioè Io) non ha detto che Italia è un paese di merda.
Solo che questo insegnante insegna che i soliti italiani fanno come gli pare, sempre.
Ce scritto un divieto in chiaro e tondo in maniera che anche un bambino con o senza cervello lo possa capire, l'italiano se ne frega. Punto e basta! E un bene che i bambini imparino dal inizio.
Non lo dice l'insegnante. Lo dico Io.

Poi prende la parola l'insegnante di italiano.
Arrivata molto dopo l'orario stabilito per il colloquio.
Fra me e me penso che non è la prima volta che arrivi in ritardo.
Ma lei è una vipera che mi aggredisce.
Non dovevo parlare con la preside.
Ho fortificato mio figlio con questo passo.
Cerco di spiegare le mie ragione.
Che ho prima cercato di parlare con l'insegnante...sempre il solito fotografo/spara giudizi...quella volta. Ma lui girava tutta la colpa  su mio figlio.
Esattamente come adesso.
Poi questa signora, esperta di italiano, che sono giorni che non mi saluta per strada... ripete la solita; "suo figlio non parla. Non si apre."

Io non capisco.
Non vedo perché bambini che a malapena raccontano cosa hanno mangiato a pranzo dovrebbe "raccontarsi" a delle persone che evidentemente non hanno un sincero interesse verso di loro.
Ma non lo dico.
Dico che parlerò con mio figlio del rispetto per gli adulti e saluto tutti.
Devo andare al lavoro.
Fuori aspettano gli altri genitori per una riunione di "crisi bullismo".

Dopo vengo a scoprire che il nostro "amico" ha dato il meglio di se puntando il dito verso la mamma di un'altro bambino che ha disegnato LE TETTE...
Questo micro-criminale non solo ha fatto questo gesto pornografico per far turbare l'insegnante, che fa il catechista come hobby. No, ha anche fatto un crocefisso di carta. Non importa che tutti cercano di dirgli che era una spada. No Way!
La mamma del bambino creativo (mi dicono che è molto bravo a disegnare e creare) va via in lacrime.
Deve andare a prendere il figlio proprio al catechismo.
L'insegnante la prende in giro dopo che è uscita perché dice che scappa...

Il pomeriggio il maestro super-cattolico incontra una delle mamme che aveva chiesto la riunione extra.
Lui le chiede perché lei non ha detto i nomi alla riunione.
D E T T O  N O M I????
Voleva crocifiggere anche un altro bambino.
Non prendere le sue responsabilità perché tratta maschi e femmine e alcuni maschi diversamente dagli altri...
Forse che l'essere umano avrà sempre bisogno di crocifiggere...

Io so che adesso devo girare l'altra guancia.
Lasciar stare.
Fortificare mio figlio dicendogli di abbassare la cresta.
Non difendere amici fino alla fine.
Fare ciò che gli viene detto di fare e basta.
Fa male.
Ma lo faccio.
Ma penso che non cambierà nulla se queste sono le persone che insegnano nelle scuole e le chiese italiane.




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