Pagine

19/04/10

Pensieri sui barboni


E' un sabato mattina normale e Io sto andando con i bambini a un centro analisi. Mio figlio più piccolo ha cominciato a bagnare il letto tutte le notte e non sembra proprio se stesso. Ho il sospetto che gli fa anche male qualche volta. Cosa che lui ovviamente nega. Dopo la gamba rotta gli fa solo male quando il fratello gli tocca...tutto il resto sono stupidate. Sono riuscita, dopo tanti discussioni, a convincerlo a fare " pipì sul barattolo". E così stiamo andando.

I miei due terremoti corrono come selvaggi indomati in giro presi da un gioco pazzo...pazzo per la mamma, si intende..."Ben Ten Forza Aliena" dove raggi di un alieno costringe l'altro contro i muri. Non gli importa niente che la mamma-chioccia preoccupata, gli avverte di stare a attenti a; motorini che passano sui marciapiedi e possono arrivare dietro l'angolo al improvviso. O pure delle signore anziane che con tanta fatica si muovono con i bastoni e che con un piccolo soffio di vento, provocato da un bambino vivace che assolutamente non si può guardare intorno quando combatte forze mistiche che le vecchie signore neanche possono vedere, perde il suo equilibrio precario e rompe il femore o qualcos'altro. 

Penso che sto per diventare matta e cominciare ad urlare...anche se ho promesso a me stessa di non farlo...quando il barbone del quartiere appare dal nulla. Prima cerca di fermarli con un semplice alt ma non sentono niente. Allora tira fuori un fischietto e ci soffia dentro.

Il bimbo più piccolo rimane di ghiaccio...non si aspettava niente del genere e non sa cosa fare. 
Il bimbo grande sparisce dietro la mia schiena e fa finta di non esistere.

- Forse che voi non lo sapete ma sono Io il vigile dei bambini qui! dice questa persona meravigliosa che tutti girano intorno un po impauriti.

- Scusi, ma metterà la multa su di loro? chiedo Io con finta preoccupazione.

- Certo, ma se è la prima volta ci sarà solo la nota...e poi dovrò dirlo al papà, ovviamente...e allora rimarranno sicuramente senza gelato per un po.

I miei piccoli hooligans sono pietrificati e con gli occhi grossi come piatti da te prendono le mie mani come fossero i più bravi principini del mondo. Non sentono nemmeno quando il clochard dice che stava solo scherzando. Io lo ringrazio. Lui chiede scusa.

- No, no va bene! Grazie! dico Io e faccio fatica a tenere la risata lontana.

La pace non dura al lungo. I bambini dimenticano velocemente. Ma lui ha sicuramente lasciato qualcosa in noi, l'uomo che vive per strada, comunque in me.

Nel quartiere lui ce da tanto tempo. Si dice che lui è impazzito quando la moglie gli ha lasciato e che da allora mangia quello che trova e dorme negli spazi che la città offre...qualcuno dice che è diventato matto quando era stato sfrattato da casa...

In qualsiasi caso non è stupido. Credo, in fatti, che lui è molto più saggio di molti di quelli così detti intelligenti.

Non è da solo a vivere sulla strada cercando di sopravvivere chiedendo soldi ai passanti e cercando vestiti nei container di solidarietà...

Dicono che da quando hanno chiuso i manicomi, un po di anni fa, quelli senza parenti sono stati lasciati completamente a se stessi e riempiono adesso spazi nei portoni, sotto i ponti eccetera tutti i notti. Durante il giorno vanno in giro cercando di tirare avanti. 

Tante persone che sono considerate pazzi ma che forse sono stati "chiusi dentro" solo perché non erano "normali".
A questi bisogna aggiungere i drogati, alcolizzati, immigrati illegalmente e gli zingari.

Certo, anche Io avrò detto ai bambini che devono stare attenti...non si sa mai. Ce un'altro clochard nel quartiere che beve. Se non gli dai qualcosa si mette a urlare e a minacciare...

I miei pensieri vanno a un viaggio in Bolivia che feci tanti anni fa.
Quante volte non ho lasciato i bambini che giravano per strada, con la loro scatola "pulisci scarpe" intorno al collo, di pulire le mie scarpe lucidissime per dargli il modo di portare a casa un po di soldi per mangiare...

Qui, a volte, storco il naso al tizio che si è tolto la protesi della gamba per far vedere che è handicappato per davvero o al eterno suonatore di fisarmonica che sale sul autobus costringendomi ad alzare il volume al mio I-pod...

Perché faccio così? Sono diventata fredda dal vivere assieme a tanti "barboni" che non ho più la "forza" a sopportarli? E' una buona scusa dire che; non si può aiutare tutti e poi mandare soldi a Haiti?





Nessun commento:

Posta un commento