Pagine

19/05/12

La festa del cellulare

Sono tempi strani questi che stiamo vivendo. Tempi tecnologici.
Ma sono anche tempi di comunione qui in Italia. Il mondo antico che incontra quello moderno. Due anni di studi di catechismo viene coronato con la comunione in chiesa e rinfreschi più o meno grandi.
Mio figlio non partecipa. Ce stato un'attimo di tentennamento l'anno scorso. Quindi l'ho chiesto se voleva anche lui fare la comunione. Mi ha risposto; " no, Io credo in Dio ma non voglio fare il catechismo".
Sono rimasta colpita da questa risposta pensavo dicesse di sì. Pensavo che dicesse di sì per non dover più andare alla scuola svedese, visto che l'ora del catechismo è proprio quel pomeriggio. Invece mi ha dato questa risposta da grande. Il mio vecchio di dieci anni.

Poi ce stato un momento di agitatazione quando lui ha preso a chiedere un cellulare di nuovo. Abbiamo scoperto che tutti i suoi compagni "catechisti" hanno chiesto il cellulare come regalino...ma come? E' le collannine che davano a noi? Ma, mica saranno così folli i genitori di questi ragazzi ad accettare richieste simili...
 Spieghiamo il perché pensiamo che a un bambino non serva questa trappola di libertà chiamata telefono. Spieghiamo quanto tecnicamente faccia anche male questo oggetto con sembianze innocenti. Il papà è laureato in fisica è sa anche entrare nei dettagli. Cerchiamo anche di spiegare i costi delle telefonate, sms, abbonamenti e così via. Sembra che si calmi il figliolo. Almeno finché non comincia a parlare di mettere da parte la paghetta per comprarlo da solo...va bene, allora ce tempo...


Arriviamo al giorno prima della comunione. Al parco arriva un compagno di mio figlio. Con un cellulare touch screen in mano....ma come, faccio io a una mamma, seduta di fianco sull panchina, non è domani la comununione? "Si vede che era impaziente, fa la co-mamma,...arrivati i parenti da fuori gli hanno dovuto dare il regalo."

A casa mia uno di due anni non può aspettare. Uno di dieci, quasi, undici DEVE saper aspettare. Mmmm...

Riprende con una nuova carica, mio figlio, subito dopo la comunione; "ma perché non posso avere il cellulare". Tutti i suoi compagni hanno ricevuto non solo il cellulare ma anche l'I-pad. E chiaro che si sento fuori dal giro. Ripetiamo ciò che pensiamo. Ciò che sappiamo. Sperando che dentro di lui funzioni.

Alcuni dei genitori dicono che non hanno comprato loro i cellulari. Sono stati i parenti. Ma sono i genitori che devono fare l'abbonamento dato che tutti i mocciosi sono sotto i diciott'anni.
E lo fanno i genitori. Vanno subito alla Tim, Vodaphone, Wind...Si precipitano...se non ci sono già stati...a firmare. Obbediscono bene ai figli. Sono addestrati molto bene.

Per un'attimo penso come sarebbe stato se i miei fossero stati così bendisposti alle mie richieste quando ero piccola. Quella stanza per conto mio che chiedevo in tutte le maniere da quando avevo dieci anni forse sarebbe stata mia prima che avessi già compiuto diciannove anni allora...Tutta quella energia che ho speso in lettere di suppliche. Non li avevo allenato bene proprio per niente. Forse le tecniche che hanno i bambini di oggi sono migliori...o non ho capito niente...

So solo che dopo solamente un giorno si lamentano già questi genitori che hanno obbedito ai propri figli...i pargoli hanno già usato le cariche per scaricare roba che non sanno nemmeno cosa è. Hanno risposto a messaggi promozionale delle aziende telefoniche, brave a sfruttare le situazioni, spendendo non si sa quanto per non si sa cosa.

La stanza per mio figlio è in programma. Il telefono è un'altra storia. E' la storia di quelli che vogliono bruciare le tappe prima. Quelli che pensano che un cellulare sia un giocattolo...




Intanto mio figlio piccolo ha risolto il problema nel suo modo. Con due pezzi di cartoni.

06/05/12

Il concerto di primo maggio




















Il figlio grande esprime il desiderio di andare al concerto del primo maggio a San Giovanni. Dopo un po di trattative decidiamo di andarci appena inizia. Controlliamo, all'ora di pranzo, sul sito del Atac se ci sono gli autobus e quali prendere. Alle tre stiamo alla fermata. Niente autobus. Aspettiamo. Con noi aspetta già parecchie persone. Altri arrivano. Niente autobus. Dopo mezz'ora una ragazza ci informa che hanno sospeso tutti gli autobus fino alle 16,30. Lei l'ha visto dal sito sul suo cellulare. Causa; il concerto del primo maggio. Ci viene da ridere. Acchiappiamo un taxi.
Il pre-concerto è già in corso quando arriviamo.
E' con dolore che vedo tutte le bottiglie per terra. La piazza non è ancora piena ma tante persone sono già tonde sotto le scarpe. Questo non avevo visto in Italia prima. Mi sembra di essere tornata in Scandinavia...mmm...
Un gruppo di ragazzi arriva con due damigiane piene di Sangria...anzi...una piena e l'altra bella che iniziata. Hanno con loro dei buffi bicchieri alti con la cannuccia incorporata.
- Mamma, fa il figlio piccolo, stanno bevendo succo di frutta!
E sì, diciamo che è succo di frutta.
Un tizio davanti a noi alterna bottiglia di whisky con bottiglia di succo di frutta...succo di frutta per davvero eh!?!...Esattamente come in Scandinavia. Triste. Perché siamo riusciti a esportare questa pessima abitudine invece che altre più utili; la didattica a scuola...gli aiuti sociali...collocamento...???Ma nel momento che passa un indiano con la busta blu piena di lattine di birre che "offre" a chi vuole, capisco.
L'alcool è roba che vende!!!

Mio figlio piccolo copre le orecchie. Vuole tornare a casa. Si calma dopo un gelato ma per poco. Il fratello grande non vuole assolutamente andarsene. E' affascinato e lo capisco. Amo i concerti. L'energia della musica. L'energia della gente che comunque è li per ascoltare e bella.
Gli spiego che è ancora meglio quando si tratta di un concerto con un'artista che hai desiderato di vedere. Perché tutti stanno li solo perché piace. Lui mi risponde che vuole rimanere per vedere Caparezza. Noi fatichiamo a convincerlo che non è il caso. Caparezza canta tra gli ultimi. Verso mezza notte.
Alla fine riusciamo con la promessa che lo potrà vedere in TV.
Siamo fortunati. Fanno vedere Caparezza prima. E devo dire che sono contenta. Piace pure a me.