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27/06/12

Che l'Unicorno sia con te!

Fa caldo. Tremendamente caldo. Neanche a pensare funziona. Tanto meno fare le cose.
Dopo una mattina al ospedale atterro sul letto e dormo, malgrado il chiasso dei bambini, come un sasso.
Mi sveglio ancora più stanca. I bambini hanno ripreso la giostra; " wii, computer, tv, tv, computer wii". Cucino verdure per la sera. Sudo l'anima. Sento una compagna mamma che sta nelle stesse condizioni. Decidiamo di traslocare i nostri pupi al parco verso le 17,30.
Prima di uscire acchiappo la busta con il buono massaggi che i miei uomini mi hanno regalato per il mio compleanno. Devo assolutamente prenotare il primo dei cinque massaggi. Ne ho bisogno.
Aspetto nel ingresso i ragazzi che si mettono le scarpe con tutta calma...infradito no....devono giocare calcio...quindi calzini...follia....Piedi-cidio!

Il figlio grande continua la sua solita cantilena; unicorno unicorno, con la bocca ristretta. A volte mi fa ridere. A volte arrabbiare...sopratutto dopo ore di unicorno ce poco da ridere.
Adesso gli faccio solo notare che gli Unicorni non esistono. Mi dispiace ma è così.

Andiamo. Si danno cazzotti come due pugili per tutta la strada. Passano davanti ai miei piedi. Si infilano davanti a me al centro estetico. Cerco veramente di non sembrare la mamma isterica che comincio a sentirmi. Tiro fuori la busta...sbagliata... Figura da ebete. Figura da rincoglionita.
Ma la ragazza con le unghie bluelettrico  mi salva. Ha già il mio nome sul suo libricino. Si scusa per la pronuncia del mio cognome. Mi prenota il primo massaggio. Però mi chiede di per favore portare la cartolina la prossima volta. Certo lo farò. Sono solo oggi sono così...distratta...ahahah! Cioè, cercherò di essere meno distratta giovedì.

Quando usciamo da li mio figlio mi guarda con quel suo look da innocente/pensante. - Mamma, ma lo sai che ti sei scordata la cartolina perché non credi nel Unicorno.
Rido. Si ha proprio ragione. Da ora in poi credo nel Unicorno!


26/06/12

Swedish design

Non credo che gli imbroglioni non esistano in Scandinavia. Anzi so bene che anche in Svezia i vecchi e  gli ammalati devono stare attenti a chi bussa sulla porta. Perciò sto particolarmente attenta a chi suona sulla mia porta italiana. Apro raramente a chi non mi ha preannunciato il suo arrivo.
Invece mi succede di cascare come un pollo/polla in un luogo dove vorrei sentirmi tranquilla. Dove vorrei essere sicura che tutti quelli che lavorano li vogliono bene agli esseri umani. Che vogliono bene agli esseri umani perché lavorano in un'ospedale. Stanno al servizio della gente. Stanno al servizio di chi sta male e ha bisogno di aiuto.
Avrei dovuto sapere... e pure; Casco in pieno.

Mio figlio ha appena avuto un collasso dopo la rimozione del gesso più radiografia. Lui ha avuto il gesso per venticinque giorni. Probabilmente ha paura, dolore, caldo... Entra per far vedere la lastra al medico in barella. Tutore, dice il dottore. Deve mettere un tutore e indica su un foglio con la penna quale intende. Esco da mio figlio che sta nel corridoio. Un infermiere si avvicina; signora glielo vado a prendere il tutore? 
E li che faccio un errore grave. Dico di sì. Lui mi informa che costa cinquanta euro e io non lo mando a quel paese perché stiamo in un ospedale. Perché voglio andare a casa con i miei figli. Voglio andare via da li. Io sono stanca dopo il mio inverno tra un chemio e un'altro. Ma forse ho un'aspetto troppo sano. Forse non si vede bene che sono stata giù in un buco...

Dopo che è tornato e ha messo il tutore sul braccio di mio figlio mi ricorda i cinquanta euro. - Va bene,  pago in cassa?...ci devo andare lo stesso per pagare il ticket, cartella clinica...
- No, li da a me, dice questa bestia vestita da infermiere.
Io do i soldi a lui. Lui se ne va. Niente scontrino da mandare al assicurazione. Solo un tutore e la scatola dove era. 
Leggo sulla scatola quando sono tornata a casa;  Swedish design. 

16/06/12

La mamma che vorrei essere

Una con enorme capacità di pazienza.
Una che ha sempre tempo.
Una che è sempre giusta.
Una che da e segue le regole.
Una che è sempre coerente....o forse è la stessa cosa di sopra....

vorrei non urlare come una pazza quando i bambini litigano per poi sentire come loro giocano ridendo subito dopo mentre io sto col batticuore e mi sento male per aver urlato...
vorrei almeno essere cosi linguisticamente coerente a urlare in svedese anzichè in italiano...
vorrei non avere mai il dubbio che forse li...in quel momento....sono sembrata assolutamente troppo simile a mia madre dando ingiustamente retta al figlio minore di nuovo...almeno così dice il figlio maggiore...ma poi dice il contrario il figlio minore....
vorrei non essere così confusa
vorrei essere molto più giochellerona...non così piena di cose che devo fare....cose da grandi...
vorrei essere quella a cui raccontano i segreti i miei figli ...di fatto a volte lo fanno...a volte...

Invece sono come sono. Un essere umano. Sapevo molto bene come volevo essere prima di diventare mamma. Era tutto molto più semplice...con i bambini degli altri.
Ma forse è giusto così...essere umano.
Una che piange. Strilla. Ride. Canta. Balla...poco...
Una che a volte è troppo stanca per fare le cose. Una che a volte fa troppe cose.

Forse vado bene così come sono.
Solo che devo smetterla a scervellarmi...

Voglio solo che i miei figli crescono come persone decenti.
Che sanno ragionare da soli.
Che vedono che la vita è bella anche se a volte complicata e ingiusta...

Voglio che crescono felici...diventando adulti felici...
A volte penso che non sarà così...e che è tutta colpa mia...o pure no...

Poi capita, però...a un compleanno che ricevo questo; 




E va bene così!!!


Guardare oltre i propri pregiudizi

Ho un'amica. Un'amica che viene da una famiglia benestante. Non come la mia di famiglia. "Normale" B.e.n.e.s.t.a.n.t.e. Lei non ha mai dovuto pulire casa, entrare in panico perché non riesce ad arrivare in tempo per prendere i bambini a scuola, pensare a cosa diavolo cucinare di sano o dividere la colorata dalla bianca PRIMA di metterla nella lavatrice. Ci pensa la tutto fare, bellissima, signora di Sri Lanka che abita di fronte, praticamente nella stessa casa, a lei.
La mia amica non va a Oviesse per comprarsi i vestiti. Va nei negozi ai quali io non oso neanche avvicinarmi.
Per mestiere fa l'avvocato la mia amica. I suoi clienti sono tutti nel carceri in giro per l'Italia. Ma non sono clienti che prendono da tasca loro e pagano l'avvocato di grido. La mia amica viene pagata dallo stato...quando pagano...
La mia amica è un po distratta. Arriva quasi sempre in ritardo. I capelli non se le ricorda nemmeno di pettinarli prima di uscire di casa. Fa cose umane. Si cappotta col lettino in spiaggia...proprio come me.

La mia amica è un'amica con il cuore grande. Una che parla con calore dei suoi clienti, anche quelli più bestiali. Lei si batte per i loro diritti anche umani oltre a legali.
La mia amica è una con cui puoi stare sotto le coperte sdraiata sul divano a guardare la tv mentre intorno i bambini fanno chiasso, il mondo crolla e i mariti si confrontano le ferite di guerra fumando sigari in terrazza. Si sta semplicemente bene con lei. Parliamo di tutto. Anche cose intime. Cose profonde.

Per questo rimango male quando un'altra amica conoscente riferisce ciò che un'altra loro amica serpe gli ha raccontato dopo un weekend al mare con la mia amica di relax. Rimango male non solo perché me lo dice con altre persone presenti. Rimango male perché rivela cose intime della mia amica. Non posso non riferirglielo. E troppo da essere spregevole. La avverto per metterla in guardia. Non ci si può fidare di tutti...questa poi ha le sopraccigli verdi...come si fa...

La mia amica racconta del marito di questa conoscente "racconta tutto" come una volta aveva fatto un riso esagerato perché qualcuno aveva fatto confronti con un'altro amico avvocato. Come se la mia amica non valeva il titolo. Come se solo perché viene da una famiglia con soldi non potesse essere un bravo avvocato.

Forse ho avuto anch'io pensieri del tipo "viziata" quando suo figlio faceva il matto perché stava troppo poco con la mamma e troppo con la babysitter. Forse ho pensato anch'io come fa una come lei a mettersi nei panni di uno che ha i genitori che si drogano per difenderlo.
Ma io ho guardato sotto i miei pregiudizi. E ho trovato una grande amica. Una che quando gli viene detto che forse tuo figlio ha bisogno di te molla tutto e corre da lui.
Una che anche se si sente a disagio...non sa bene come fare....mi chiama solo per sentire come sto.

Sono proprio contenta di non essermi fermata al primo pensiero.

14/06/12

Il mondo che gira intorno a me....

So bene che il mondo non gira intorno a me.
Ma ogni tanto mi servirebbe...un pochino...un pochinissimissimissimo...
Solo quel poco che basta per non scoprire che il giorno che ho detto io che non andava assolutamente bene in nessuna maniera per la pizza di classe, dato che ne avevo già una per l'altro figlio e dato che stavo anche in una riunione fino alle 21 di sera...solo per scoprire, appunto, che è stato scelto quel giorno per andare incontro alle maestre....(respiro profondo) Non è stato scelto il giorno che la maggioranza dei genitori aveva detto come "va bene". No, no quella che andava bene alle maestre.
Serviva veramente poco perché non dovessi fare una programmazione col marito tipo corsa agli ostacoli. Lui la corsa l'ha fatta in macchina; dal lavoro a casa per cambiarsi,venire a prendere i bambini al mio lavoro, portare figlio piccolo ad un'amica che l'avrebbe più tardi portato alla pizza di classe per poi portare se stesso e il figliolo grande alla pizza di classe sua.
Io la mia corsa l'ho fatta per trovare un taxi dopo la riunione...non viene il taxi se chiami da un cellulare...nemmeno se chiami dieci volte, o due come ho fatto io. Lo sanno tutti fa il marito sul telefono. No, non tutti, io no! L'altro giorno davanti al pronto soccorso ha funzionato....o era perché era davanti al pronto soccorso?...o era perché erano solo le 18,30? Comunque la logica mi sfugge.
Vado in cerca di una fermata taxi. Chiedo al bar. Trovo il taxi. Il tassista è dotato di navigatore...o forse lo sono tutti adesso...e pure si sbaglia e mi lascia nel punto sbagliato. Cammino. Non tanto. Mi fa bene camminare. Trovo il posto. E' tardi. Cammino. Mamma, è grande il posto. Bambini ovunque. Genitori ovunque. Alla fine li trovo. La mamma che avevo chiamato per ordinarmi la pizza dice che l'hanno fatta portare indietro per non farmela mangiare fredda. Mi fanno posto. Ordino la pizza. Che fortuna, la pizza arriva insieme alla pizza della maestra di matematica. Lei è stata li ad aspettare. Io no. Allora forse mi gira un poco il mondo intorno, penso mentre sento che la sedia si muove leggermente. Va be, starà solo un po storto. La metto meglio e mangio.
Ho quasi finito di mangiare quando arriva una delle mamme "angeli" che mi hanno aiutata. Vuole chiacchierare. Mi mette una mano sulla spalla e la mia sedia cede. Cado con il bicchiere di birra in mano. Birra sui pantaloni. Sassolini sulla mano quando tocco terra. Mi aiutano ad alzarmi. Mi danno una sedia di legno questa volta. Una sedia più stabile.
Con solo una piccola ferita da sassolino sulla mano pago, recupero bambino sudato...sudatissimo...ma contento. Saluto maestre. Saluto genitori. Ci portano a casa i genitori che si sono presi cura di mio figlio  questa sera. Forse non mi gira intorno il mondo. Ma loro si. ❤

11/06/12

Serata indiana

La serata non sembra di diventare una delle migliori quando la baby sitter mi manda un messaggio chiedendo se abbiamo ancora intenzione a mangiare fuori dopo la seduta con la psicologa. Lei vuole sapere per decidere quanta tachipirina ingerire...ha 37,5 di febbre...
Ok, decido col marito e poi la contatto; "ciao ristorante indiano nuovo...sarà per un'altra volta".
Ma cambia tutto di nuovo quando mi assicura, questa sorella maggiore addottiva dei miei figli, che non è un problema. Sta volentieri con i due "fratellini" a pagamento...ha solo paura di attaccarli qualcosa...Ha ha ha!(si scrive così in svedese...sono affezionata a questo modo di ridere) Attaccare qualcosa a ste due rocce...si rompono un po di tutto ma l'influensa gira alla larga quando li vede...

E così prenotiamo a un ristorante che non abbiamo ancora provato. Adoro la cucina indiana.
Andiamo direttamente dopo la nostra seduta. Arriviamo presto così facciamo due passi prima.
Stiamo vicino alla stazione. Vicino alla scuola dove io studiavo italiano appena arrivata in Italia. Qualche anno fa...19 anni fa...aaaarrghhh!...la babysitter ha 19 anni....e il mio italiano...mmm

Apriamo la porta del ristorante a un'ora che pensiamo sia troppo presto...i nostri amici dicono sempre che mangiamo con le galline. Sorpresi scopriamo che il ristorante è pieno. Dobbiamo aspettare che rifanno un tavolo appena lasciato libero... E' pieno il ristorante di INDIANI! Wow!
Ed è davvero particolare. Il cibo sembra leggermente diverso. Buono. Diverso.
In ogni angolo ce un televisore che mostra Bollywood dance. Tutti uguali. Lei bella. Lui bello. Ballano bene. Ogni canzone sembra essere uguale al altra.
Non ho mai sopportato televisori nei ristoranti. Nemmeno qui mi piace. Ma il ballo frenetico sembra quasi faccia parte di quel ristorante. Ci sta bene.
Mangiamo. Fino ad essere stra-pieni. Peccato perché il Lassi al mango che tutti chiedono dopo la cena è molto invitante.
Mi sento contenta di aver trovato questo posto.
Questo posto pieno di indiani che mangiano quasi tutti lasciando le scarpe per terra incrociando le gambe sulla sedia.
La prossima volta lo faccio anch'io assaggiando il Lassi al mango.


07/06/12

Scrivere in italiano

Ho appena finito di scrivere un riassunto in italiano. L'ho stampato e domani lo consegno. Tutto bene. Tutto ok...Ce solo un problema. Non credo che ha molto senso quello che scrivo in italiano. Ogni volta che ripasso i miei scarabocchi trovo nuove bestialità. Roba incoerente. Cose che non si capiscono.
Ma non ce la faccio più. Se non consegno domani continuerò a correggere....correggere in peggio...correggere anche quello che non serve...E poi e troppo poco!!! Aaaargh!!! Basta!

Va bene. Va tutto bene. Almeno credo.

Con questo devo riprendere ad allenarmi qui. Bestialità o no. Lanciarmi.
Per chi legge; dovete avere un po di pazienza...o Dio! si scrive pazienza così...

Va bene. Va tutto bene.