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23/04/14

Trattenersi dal ridere

A volte è estremamente difficile non scoppiare in una risata di quelle che fermentano al improvviso ed esplodono in faccia alla persona che in realtà non ha ne fatto o detto nulla di divertente.
Stai li con la bolla di riso che ti minaccia a uscire fuori. 
Trattenersi è difficile.

Come quando  il figliolo quasi adolescente si dimentica il suo amato cellulare a casa dei nonni per via del cagnolino nuovo. Fa proprio ridere. Non lo lascia mai fuori dalla vista. Una risata calda direttamente dal cuore.

O come quando il figliolo di quasi dieci anni, che si rifiuta categoricamente di parlare svedese con sua povera madre, sfoggia una conoscenza non solo della lingua nordica ma anche dialetto pure del sud rivolgendosi al cucciolo di cane. Anche questa di risata viene scaldata da dentro.

O pure come quando il nonno/suocero, terrorizzato del cane in casa che mordicchia ciabatte e gira ha zero controllo sulla vescica, fa la domanda...dopo aver sentito che parlo in svedese con il cucciolo...; "ma farà bene a un cane sentire più lingue??? Non lo confondete???"
A quel punto sono costretta a lasciare la cucina in preda a una risata folle. Sento mio marito spiegare con grande serietà che i cani ascoltano il tono della voce e guardano i gesti. Sostanzialmente se ne fregano in che lingua blateriamo parole inutili. 
La mia risata è un po amara in questo caso. Sapendo come la pensa mio suocero del bilinguismo e i suoi nipoti. Grande problema che parlo una lingua inutile come lo svedese per lui. Ora ha preoccupazione anche per il cane/nipote. Devo ridere.

Un altra di quelle risate...forse ancora più amara... mi assale quando mi chiama il figlio, dal suo cellulare personale, della mamma che due giorni prima si lamentava di un bambino "insopportabile" della classe che chiama gli adulti con il proprio cellulare. Ne ha dette tante, questa signora,  di quel bambino e la sua mamma bugiarda che mi si mette di un poco di traverso questa risata. 

Glielo dirò.
Non posso non farglielo presente.

Ma prima devo finire di ridere.


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